Diocesi di Parma

Profili di preti: don Romeo Mori

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

DON ROMEO MORI
11 settembre 1924 -  23 marzo 2016

DonRomeoMori

Prete di Parma e monaco camaldolese
Il nostro caro don Romeo Mori si è addormentato piamente nel Signore il 23 marzo 2016. Le esequie sono state celebrate il 29 marzo alle ore 11 a Fonte Avellana. È sepolto nel piccolo cimitero attiguo dei monaci. Ero presente e ho letto un messaggio del nostro vescovo che non ha potuto essere presente. Nel presentare il messaggio ho fatto semplicemente notare che don Romeo è uscito dal grembo materno della nostra Chiesa di Parma.
C’erano molti monaci e sacerdoti della Diocesi e tanti fedeli che hanno riempito la Chiesa-Basilica del Monastero.

- nato a Traversetolo il 11 03 1924
- ordinato sacerdote da mons. Colli nel 1948
- parroco di santa Maria Maddalena nel 1950
- parroco di santa Cristina nel 1954
- nel 1971 entra nell'ordine camaldolese
- si fa monaco e il 5 settembre del 1982, nelle carica di Priore, può accogliere Giovanni Paolo II in visita a Fonte Arellana
- muore nel monastero di Fonte Avellana (Pesaro) il 23 03 2016

Il messaggio del nostro Vescovo letto al termine delle esequie
"Voglio esprimere la mia vicinanza alla comunità di fonte avellana per la morte di p Romeo. L’ho conosciuto oltre venti anni fa, ho avuto il dono di confessarmi da lui, in particolare al compimento dei miei 40 anni e di ascoltare la sua parola. L'ultima volta lo avevo visto alcuni anni fa, già Vescovo di Parma, arricchito da testimonianze e ricordi della sua Diocesi che era diventata mia. Mi colpì la sua serena speranza e la acuta comprensione della fase che la nostra Chiesa sta vivendo. Mi scrisse che pregava per il nuovo assetto della diocesi, i giovani e il seminario: aveva colto nel segno i bisogni della Chiesa e i desideri del suo povero vescovo. Non posso esser con voi per un piccolo intervento programmato da tempo, ma celebrerò per lui in comunione con voi tutti domani, giorno delle sue esequie.
In Domino + enrico solmi

Il mio ricordo personale di don Romeo
Don Romeo è stato un monaco esemplare, dopo essere stato un presbitero esemplare della Chiesa di Parma, che lui ha sempre portato nel cuore anche da monaco.
Era nato a Traversetolo nel 1924. È stato ordinato sacerdote dal Vescovo Colli nel 1948. Dopo un paio di anni come cappellano a Ozzano Taro, è stato nominato parroco di S. Maria Maddalena in città nel 1950 e nel 1954 parroco di S. Cristina fino a quando, nel 1971, ha deciso di entrare nei Camaldolesi.
Tanti motivi pertanto lo hanno tenuto legato alla Diocesi di origine. Basta ricordare che ha sempre mantenuto l’abbonamento al Settinanale diocesano Vita Nuova e alla Gazzetta di Parma. A Parma ha ancora tanti amici che si sono mantenuti in contatto con lui e lo ricordano come brillante giovane parroco della Parrocchia cittadina di Santa Cristina. La sua decisione di farsi monaco aveva provocato una reazione di meraviglia e un po’ anche di rammarico. Ma don Romeo aveva certamente ponderato bene questa decisione ed ha iniziato un cammino nuovo che ha arricchito lui e la comunità camaldolese.

Il 5 settembre 1982 Giovanni Paolo II ha fatto visita a Fonte Avellana, accolto dal giovane Priore del monastero don Romeo Mori. È stata la grande giornata di don Romeo!
Fra i monaci camaldolesi don Romeo è stato una armoniosa sintesi fra la spiritualità di presbitero diocesano e la spiritualità monacale. Questa sintesi, che ha saputo incarnare nella sua nuova vita, gli ha permesso di far sprigionare dalla sua persona, oltretutto così accogliente e gradevole, una grande ricchezza spirituale non solo fra i monaci, ma anche al di fuori della cella monacale, nei contatti con le comunità parrocchiali della Diocesi dove era molto richiesto.
Al suo arrivo da Parma aveva compiuto al Sacro Eremo di Camaldoli il suo iter formativo e dopo una decina di anni in quel luogo benedetto, carico di suggestione mistica, nel 1981 è stato mandato come priore nel millenario monastero di Fonte Avellana già cantato da Dante nella Divina Commedia ( Canto XXI del Paradiso):
« Tra ' due liti d'Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che ' troni assai suonan più bassi,
e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria. »

A Fonte Avellana don Romeo ha avuto la grande occasione di preparare la festa del millenario di fondazione, segnata trionfalmente, nel 1982, dalla visita di San Giovanni Paolo II. È facile immaginare per don Romeo l’ansia della attesa e la gioia del compimento di questo grande evento.
Terminata la sua missione di priore e con l’avanzare dell’età era diventato come “il padre nobile” del monastero e il punto di riferimento di tutti i monaci che lo hanno sorretto, curato e accudito con amore fino all’ultimo.
Sento il bisogno di aggiungere la testimonianza della mia amicizia personale con don Romeo, cominciata quando eravamo colleghi come parroci cittadini a Parma, io a Ognissanti e lui a S. Cristina. L’amicizia è poi continuata senza interruzione con frequenti scambi di corrispondenza e con una settimana di Ritiro ogni anno nella sua comunità, prima all’Eremo di Camaldoli e poi a Fonte Avellana: il mio arrivo era sempre una festa per ambedue! L’ultima volta sono arrivato proprio nello scorso mese di febbraio, quando ho dovuto constatare che era ormai al tramonto della sua lunga e ricca esistenza terrena di servo fedele del Signore.
Ed è proprio così che voglio concludere la mia testimonianza: “Caro don Romeo, sei stato un presbitero e un monaco fedele: entra nel gaudio del tuo Signore”.

(di  don Domenico Magri  24 marzo 2016.)

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