Diocesi di Parma

"La Parola è rivoluzionaria"

Diamo voce al Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017 con alcune testimonianze della nostra Comunità diocesana che, quotidianamente, vivono la dinamica del Dono attraverso l'incontro che mette al centro la Parola di Dio e la Persona.

Don Umberto Cocconi è colui che con un linguaggio “giovane” potremmo definire un prete “on the road”. Parroco di S.Tommaso, è attivamente impegnato anche nella pastorale carceraria e universitaria. E’ cosa di tutti i giorni incontrarlo attraverso i borghi del centro cittadino col suo camminare spedito e gioviale, mai parco di un sorriso o di un saluto.

UCS DUCosa l’ha colpita di più del Messaggio del Papa per la Quaresima? “Mi ha colpito la concretezza, il porre al centro l’uomo e non Dio. Il digiuno che il Papa ci chiede di saper vivere è quello di metterci in ascolto dell’Altro; se ascolto incomincio anche a “digiunare” cioè a fare posto all’Altro nella mia vita: il digiuno come capacità di ascolto e condivisione. Quando parlo di “Altro” intendo qualcosa che è “diverso” da me: è l’incontro con una realtà che, talvolta, può anche essere fastidiosa, indigesta, “contaminante”. Ma se riesco a vincere la diffidenza, un po’ come quando si mangia qualcosa che non si sa bene cosa sia, ecco che allora riesco a percepirne anche tutto il gusto, la bontà e…la Bellezza!

Il Papa scrive che la radice di tutti i nostri mali è il non prestare ascolto alla Parola di Dio, lei cosa ne pensa? “Metterci in ascolto è “il cuore” del vivere cristiano: se porgo l’orecchio “destrutturo” il mio modo di pensare. L’ascolto della Parola infatti ci mette in crisi: è “rivoluzionaria”, capace di destabilizzarci, sempre! In senso figurato: posso essere aperto a “360°” ma se non ascolto la Parola diventa un “5°”. Per altro verso invece, se presto ascolto alla Parola riesco ad avere un terzo, un quarto, un quinto! orecchio…per udire anche quello che non viene detto espressamente…come il silenzio…nella notte buia.”

C’è una Parola che più di ogni altra l’accompagna nella sua quotidianità? “Amo molto meditare la Parola del Salmo 22 che mi dà una grande forza: “anche se camminassi in una valle oscura non temo perché TU SEI CON ME”.

Chi è il diversamente Altro che lei vive come dono? “Per me che svolgo un Servizio in carcere sono dono tutte le persone che hanno bisogno di una parola di Speranza perché pensano che il loro cammino esistenziale sia ormai finito, avendo commesso qualcosa che, oggettivamente, suggerisce alla coscienza di essere “perduta”. Ma il Signore è con te anche se il tuo peccato è come scarlatto anzi, proprio per questo è Lui! che ti apre la porta. A volte può accadere che con i nostri gesti “da umani” le porte le chiudiamo piuttosto che aprirle…ma la Parola di Dio sovviene sempre sostituendo “l’ormai” con il “non ancora”… aprendo così una porta inattesa, insperata… e trasfigurando il buio del peccato in un alba di luce. Per (ri)cominciare a vivere.”

In questa Quaresima si è proposto qualcosa in particolare? “Ai miei parrocchiani ho suggerito “la logica dei fioretti” proponendo a ciascuno di fare una scelta, di assumere un impegno: in questa settimana cosa mi impegnerò a fare? Cosa sceglierò di essere?...un piccolo Segno “sull’asfalto” della quotidianità, della solitudine e dell’individualismo: un qualcosa che possa portare una ventata di Speranza. Fare cinque fioretti, per ciascuna settimana di Quaresima, che possano davvero cambiare noi stessi e, al tempo stesso, “essere” un Segno nella vita della nostra comunità ecclesiale e della nostra città. Tutti insieme! Se ci pensiamo… siamo un esercito! Così facendo germoglia un bellissimo giardino, con fiori variegati poiché ciascuno farà una cosa diversa : ciò che per la sua vita è la cosa giusta da fare. Certamente quello che ognuno di noi può fare è come una piccola goccia in mezzo al mare, cioè un niente, ma è proprio quella “goccia” insignificante che dà “sapore” al tutto.”

Per avvalorare il suo suggerimento e proposito quaresimale - semmai ce ne fosse bisogno - Don Umberto cita a suo favore una testimone “piccola” ma di tutto rispetto : “Ci rendiamo conto che quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano. Ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe quella goccia perduta. (ndr Madre Teresa di Calcutta)”.

Lucia Alfano
(Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali)

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