Profili di preti: don Onesto Costa

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

DON ONESTO COSTA
13 luglio 1924 - 28 dicembre 2008

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Ma che prete è mai stato questo prete di nome Onesto! Come ha fatto ad essere quello che è stato e a fare quello che ha fatto? Mah!? Mistero del cuore umano e della grazia del Signore! Ha cominciato come parroco qui al modo solito secondo la pastorale del tempo e poi improvvisamemte, a 55 anni (!), è partito per il Brasile. La sua vita si è capovolta e così ha capovolto la vita di una vasta area umana attorno a sè. Avanti negli anni e stanco è tornato a Parma, riuscendo comunque a fare il parroco per alcuni anni a Corniglio e dintorni, fino a quando si è ammalato di una malattia degenerativa. Poi l’ultima “zampata”: si è fatto riportare in Brasile per morire ed essere sepolto fra la sua gente.
Da quello che è stato riferito il funerale è stata un’apoteosi. E gli hanno fatto subito un monumento. Dove lo troveremo un altro prete così? E perchè a Parma non gli abbiamo tributato una celebrazione esequiale come meritava?
NB. Nel novembre 2009 il nostro vescovo di Parma mons. Enrico Solmi si è recato in Brasile a visitare i sacerdoti parmensi impegnati in Brasile ed è andato a pregare sulla tomba di don Onesto, onorando la memoria di questo sacerdote straordinario.

- nato a Neviano Rossi il 13 luglio 1924,
- ordinato il 29 giugno 1949 nella Cattedrale di Parma.
- dal 1.7.1949 al 1.6.1952 Parroco a Valbona;
- dal 1.6.1952 al 31.12.1958 Parroco a Ghiare di Berceto;
- dal 1.1.1959 al 15.10.1977 Parroco a S. Pancrazio;
- dal 1.3.1969 al 14.7.1979 Direttore dell'Ufficio Missionario diocesano;
- dal 1979 al 1998 Missionario in Brasile a Primavera do Leste, Mato Grosso;
- dal 1.11.1998 al 15.11.2001 Parroco di Corniglio, Agna, Ballone, Graiana, Grammatica, Roccaferrara, Vestana, Villula;
- dal 1.12.2005 al 2007 Vicario Parrocchiale al Buon Pastore in Parma;
- nel 2007 é ritornato come missionario in Brasile a Primavera do Leste, dove è morto nelle prime ore di domenica 28 dicembre 2008.


Quando ho sentito la notizia della morte di don Onesto Costa, si sono rimescolati in me tanti ricordi e tanti particolari della vita di questo prete che ha vissuto una esistenza sopra le righe. Non nel senso che è andato fuori strada: è stato anzi un prete addirittura solido e tradizionale nella sua spiritualità. Ma nel senso che è andato avanti a tutti noi e ha fatto cose al di là di una pur fervida immaginazione.
È morto a Primavera do Leste in Brasile perché ha voluto morire in Brasile. E là, alla sua morte, è stato pianto e onorato come si piange e si onora un padre, un fratello, un amico carissimo.
Ma era un prete di Parma. Era uscito dal nostro seminario per andare subito parroco in montagna, a Valbona e poi a Ghiare di Berceto, quando la vita di montagna, allora soprattutto, era un esercizio quotidiano di sacrifici e di fatiche. Tra l'altro a Ghiare, per il paese in espansione, ha ristrutturato e ampliato la chiesa.
Infine è stato parroco a S. Pancrazio, dove ha maturato la decisione clamorosa di partire missionario per il Brasile, a un'età (55 anni!) non più considerata adatta per gli entusiasmi e le avventure. Missione intrapresa solo dopo aver curato amorevolmente i suoi genitori fino alla fine.

Io non sono in grado di raccontare tutto quello che don Onesto ha fatto in Brasile: e poi ci vorrebbe un libro intero! Ha cominciato dal nulla totale, dormendo per alcuni mesi all'interno di un dormitorio pubblico in un distributore di benzina.
Inizialmente ha costruito un capannone, che serviva sia per celebrare Messa sia per accogliere gente. In seguito, mentre la comunità aumentava intorno a lui, ha costruito scuola, asilo e chiesa, e molte altre cappelle nel territorio circostante, dove per territorio si intendono anche giorni interi in auto lungo strade irte di pericoli.
Infine ha realizzato il sogno della sua vita: un centro comunitario con campi di calcio e di bocce, piscine, un oratorio (dove più di 1000 bambini ricevono pasti, educazione e controlli sanitari) e da ultimo un palazzetto dello sport per 2000 persone. Tutto questo l'ha chiamato Parma Vita, un complesso, che ricorda e ricorderà la sua Parma, i suoi Fratelli e i suoi amici, di cui andava fiero.

Nel 1998, ormai stanco e vecchio, è stato sostituito e allora con molta melanconia e rimpianto è ritornato in Italia, a Parma. E qui, non ancora abbastanza stanco e vecchio, ha accettato di fare il parroco a Corniglio e nelle frazioni. E così si è ritrovato in montagna, come negli anni della sua giovinezza sacerdotale. Ma aveva sempre nel cuore il Brasile e quando faceva l'omelia cadeva inevitabilmente nel discorso del Brasile e non la finiva più, ricordando spesso i "suoi" più di mille bambini adottati a distanza grazie a lui.
Questa era la felicità di don Onesto in Brasile!

Colpito dal morbo di Parkinson, ha dovuto venire via anche da Corniglio e si è ritirato a vita privata, si fa per dire, perchè ha trovato il modo di aiutare il Parroco del Buon Pastore, don Nando Bonati, con le forze residue che gli erano rimaste.
Ma per lui il richiamo del Brasile era rimasto intatto e irresistibile. Sentiva che la morte non poteva tardare troppo e allora nel 2007 ha deciso di ritornare fra i suoi amici brasiliani, perché aveva bisogno di cure, pur rimanendo in contatto con i suoi amici di Parma.
Al suo arrivo la comunità di Primavera, guidata dal suo Vescovo, l'ha accolto con gioia e le Suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante lo hanno curato come un padre, amorevolmente, giorno e notte.

In questo modo si è compiuto quello che lui aveva sempre desiderato: andare ancora in Brasile per arrivare puntuale proprio là, all'appuntamento con sorella morte e là essere sepolto. E così è avvenuto. E' spirato nelle prime ore del 28 dicembre 2008, Giorno del Signore.
Ha ricevuto onoranze funebri degne della fede e dell'amore che lui ha saputo dimostrare e degne della gratitudine infinita del suo popolo. Per lui hanno decretato tre giorni di lutto cittadino ed è stato sepolto nella chiesa di San Cristoforo da lui fondata.
E qui? Per iniziativa lodevole del suo successore don Carlo Silva, una Messa è stata celebrata domenica mattina 25 gennaio 2009 a S. Pancrazio, la Parrocchia che lo ha sempre sostenuto con fedeltà e generosità nelle sue iniziative apostoliche in Brasile. Purtroppo la celebrazione, fissata al mattino della domenica, ha impedito a tanti sacerdoti di partecipare. Don Onesto meritava di più, anche se è morto in Brasile e il funerale è stato celebrato in Brasile.

Don Onesto era un amabilissimo conversatore e aveva una forte capacità di approccio con le persone. Io ricordo con nostalgia le lunghe conversazioni che facevamo quando anni fa camminavamo spesso insieme sui monti del lago Santo.
Ricordo pure il racconto drammatico che sapeva fare della rischiosa avventura al seguito di don Alessandro Cavalli, il parroco intrepido di Neviano de' Rossi che, con la bandiera bianca spiegata, dietro richiesta del comandante delle truppe alleate, era andato a intimare la resa ai tedeschi, asserragliati a Fornovo negli ultimi giorni della guerra.
Don Onesto Costa ha portato con onore il nome della Chiesa di Parma lontano lontano, in Brasile. E là il nome di Parma rimane ben scolpito accanto al nome di questo prete, nel monumento che gli è già stato eretto.
Non lo dimenticheranno certamente mai i suoi amici brasiliani. E perché dovremmo dimenticarlo noi di Parma?

(tratto da “Preti e non solo” di  don Domenico Magri  Grafica Editrice Langhiranese 2010)

 

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