Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi, da don Stefano Rosati.o, eccezionalmente, tratti da Vita Nuova, come in questo caso.
DON FRANCO MINARDI
(5 novembre 1925 - 13 marzo 2020)
Parroco di Ozzano Taro
Don Minardi, 70 anni da prete, ci ha lasciato
Mentre ci accingevamo a scrivere aggiornamenti sulla diffusione coronavirus, decreti e disposizioni, è arrivata in redazione la notizia di un’altra perdita per la Chiesa di Parma: la morte di don Franco Minardi, 95 anni di età, 70 anni di ordinazione presbiterale, e altrettanti di guida della comunità di Ozzano Taro. Proprio recentemente aveva festeggiato, insieme alla comunità, i 100 anni della fedele Maria, che lo ha accompagnato come “familiare”.
Difficile e impossibile sintetizzare una ricchezza di anni, di esperienze, di parole, anche presi – come la sottoscritta – dall’emozione dei ricordi. Dedicheremo senz’altro spazio sul prossimo numero al profilo di questo presbitero, di questo patriarca che ha fatto crescere nella fede intere generazioni di cristiani, nutrendoli con il pane della Parola e dei sacramenti, ma anche con il calore e l’affetto di un papà di famiglia, che accoglie, consiglia, attende. Al momento evidenziamo alcuni tratti, cogliendoli anche da impegni diocesani che hanno caratterizzato il sacerdozio di don Franco: la nascita e la crescita dei circoli Anspi, di cui è stato responsabile, e l’animazione della testimonianza della carità, come secondo direttore della Caritas diocesana parmense. Servizio di cui sono stata personalmente testimone e di cui, anni dopo, ho ricevuto il testimone.
Significativo rileggere le scelte principali compiute in quegli anni, come ricordato in occasione del 40°, nel 2014.
La diffusione e il consolidamento della Caritas nel territorio, attraverso la costituzione delle Caritas parrocchiali e la loro formazione, con la mappa della diocesi segnata da bandierine che ne indicavano la continua progressione.
L’accoglienza doverosa ma anche festosa dei fratelli e delle sorelle immigrati: occasione di conoscenza reciproca, di approfondimento di alcune tematiche, ma anche di gioiosa convivialità, nella “festa dei popoli”.
Il consolidamento dell’obiezione di coscienza, a testimoniare la sua passione educativa per i giovani. Forte l’appello che ebbe a lanciare, proprio da queste pagine, in un editoriale: «Si fa appello ai giovani di Parma perchè, nel momento della loro scelta, considerino in base alla loro fede cristiana la possibilità di fare obiezione di coscienza all’uso delle armi e di prestare generosamente servizio a favore di tanti fratelli bisognosi. Così anche alle giovani, la Caritas rivolgeil pressante invito a nome di chi non ha voce: offrite un anno della vostra giovinezza per lenire le sofferenze di tanti fratelli che ci tendono la mano».
Altri ricordi li portiamo nella preghiera dove lo possiamo ancora abbracciare per consegnarlo al Signore della Vita.
Maria Cecilia Scaffardi per Vita Nuova del 15 marzo 2020
(Il pdf di questo profilo è scaricabile da qui)