Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.
DON LUIGI BAIOLI
27 dicembre 1930 - 6 marzo 2009
È stato un prete di una vitalità incontenibile e di una capacità straordinaria di fare pastorale non solo con le opere murarie e le tante attività, ma anche con la sua “arte” speciale di intessere rapporti positivi e gioiosi di amicizia con tutti.
- nato a Neviano Arduini il 27 dicembre 1930
- ordinato sacerdote il 20 giugno 1954
- parroco di Lugagnano nel 1954
- parroco di Corniglio nel 1958
- parroco di Basilicagoiano dal 1970 al 2006
- deceduto il 6 marzo 2009
Mentre incomincio a scrivere il ricordo di don Luigi Bajoli, ho davanti ai miei occhi e dentro il mio cuore una foto preziosa, appena trovata per caso. Nel retro avevo scritto: "Parma, maggio 1942 - Preparatoria".
Preparatoria! Ma chi era costei? Era una classe che corrispondeva alla odierna V elementare,"inventata" dal Seminario per accogliere i ragazzi (o meglio: i bambini!), e prepararli all'esame di ammissione alla prima Media, che allora si chiamava prima Ginnasio. Eravamo in 26 e abbiamo sostenuto l'esame di ammissione presso l'Istituto La Salle. Era il primo anno di questo esperimento ed era un modo per facilitare e cercare di garantire il proseguimento in Seminario del cammino scolastico e formativo.
Eravamo proprio dei bambini: io ero entrato nell'autunno precedente a 10 anni appena compiuti e così, più o meno, i miei compagni. Avevamo come decano il seminarista di III teologia Gino Marchi (il futuro mitico don Marchi!) e come vice-decano il seminarista di V ginnasio (oggi sarrebbe II liceo) Giuseppe Torri, che non è diventato prete, ma un ottimo farmacista e padre di famiglia. E poi avevamo una maestrina fantastica: Emma Baistrocchi. Non dico "maestrina" per fare capire che era giovane, ma per dire che era piccola di statura. Era ormai anziana, certamente in pensione e tanto brava. Ho un ricordo meraviglioso di lei, del decano e del vice-decano. Ci hanno trattato con delicatezza, come si devono trattare i bambini lontani da casa e con i primi rumori di guerra che cominciavano a farsi sentire.
Alcuni di questi 26 sono diventati preti e quindi non si è trattato di un esperimento inutile: don Severino Petazzini, don Giacomo Bocchi, don Sergio Bellini, don Learco Paini (deceduto), il sottoscritto e don Luigi Baioli, deceduto il 6 marzo 2009.
Era nato nel 1930 a Neviano Arduini ed era sceso giù a Parma in Seminario Minore agli inizi di ottobre del 1941, accompagnato certamente da quella santa donna di sua madre Maddalena, con la fede ingenua di un bambino che sognava di diventare prete, ma non poteva immaginare l'avventura bella e impegnativa che lo aspettava.
Don Luigi è stato veramente per noi confratelli quello che potremmo definire l'amico dei giorni lieti: fino a quando la salute lo ha sostenuto, ha saputo rallegrare con uno stile brillante la compagnia dei preti, che lui cercava per telefono e in tutti i modi per stare con loro a consumare insieme il pasto: lui per primo sentiva il bisogno di compagnia. E non si può certo dire che non avesse niente da fare.
È stato un infaticabile costruttore di muri, ma non solo. È stato anche un grande costruttore di comunità, un saggio operatore pastorale e un formatore di coscienze. Tutto partiva dalla sua fede e dal suo esempio. Riusciva spesso a "catturare" il cuore dei parrocchiani con la forza dell'amicizia e con la sua prodigiosa capacità di toccare le corde giuste delle persone: nessuno poteva resistere al fascino della sua simpatia. Bastava incontrarlo una sola volta.
Appena ordinato sacerdote nel 1954 è stato mandato parroco a Lugagnano e Vecciatica (1954-1958), in una zona di montagna in quei tempi molto disagiata. Ha subito costruito, accanto alla Canonica, una casa per le attività parrocchiali, pensando soprattutto ai giovani, che allora non avevano ancora abbandonato la montagna. Mi chiedo: come avrà fatto, ancora così giovane e in poco tempo, a riuscire in questa impresa?
Poi è passato a Corniglio (1958-1970), dove ha saputo animare non solo la parrocchia, ma anche le frazioni, attraverso una attenta sollecitudine verso i parroci vicini, con i quali concertava la pastorale d'insieme. Mi aveva subito chiamato, allora giovane anch'io, a predicare il Ritiro mensile ai preti, con un atto di fiducia nei miei confronti, di cui gli sono ancora riconoscente. A Corniglio ha continuato a costruire: un cinema-teatro e i locali per la parrocchia e per il paese. Allora era diffusa la pratica dei cineforum. Mi ricordo che una volta gli ho mandato l'amico Luciano Scalise, un esperto in materia.
Infine a Basilicagoiano (1970-2006) ha espresso il meglio della sua maturità umana e sacerdotale, diventando un personaggio fondamentale di riferimento per la parrocchia e per la comunità di paese e dove ha costruito il suo capolavoro, che ha lasciato per tutta la zona come monumento della sua genialità e apertura di mente e di cuore: un attrezzatissimo, moderno e imponente Centro sportivo.
A guardarlo sembrava fisicamente fortissimo, invece era fragile, soprattutto nell'apparato cardio circolatorio, con degli episodi seri fin da quando era a Corniglio. E poi non si è mai risparmiato! A un certo punto ha capito, anche dietro consiglio dei medici, che doveva ritirarsi. E si è ritirato a Traversetolo, nel rifugio caldo e affettuoso della nipote Giovanna Brignoli, che lo ha custodito e curato come di più non si può immaginare. Lì ha atteso l'incontro con il suo Signore, che lui ha servito con fedetà e amore, mostrando sempre a tutti la gioia di essere prete.
Don Luigi ha voluto il funerale a Basilicagoiano e la sepoltura nel cimitero di Basilicagoiano, vicino ai tanti parrocchiani, che lui vi aveva accompagnato pregando pace e riposo eterno per loro.
Alle esequie in Chiesa c'era stato il trionfo della riconoscenza e del rimpianto: la Chiesa gremita non riusciva a contenere tutti e i volti rigati di lagrime erano la migliore testimonianza di un popolo che si era sentito tanto amato. Ma è stato anche il trionfo della fede, espressa dalle parole del Vescovo, dalla presenza di molti confratelli concelebranti, dai canti e dal suono maestoso dell'antico e prezioso organo, che lui aveva voluto rimettere a nuovo nel suono magico delle vecchie canne. Perchè ha fatto anche questo a Basilicagoiano.
Ma quante cose buone ha fatto il prete don Luigi Baioli! Grazie!
(da “Preti e non solo”di don Domenico Magri Grafica Langhiranese Editrice - 2010)