Profili di preti: mons. Francesco Percudani

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

MONS. FRANCESCO PERCUDANI
Berceto 7 agosto 1910 – Parma 17 aprile 2004

Quando sono arrivato a Langhirano mi sono chiesto come don Percudani aveva fatto a costruire tanti locali con le difficoltà economiche del primo dopoguerra e l’ho ammirato per la promozione culturale che ha messo in opera con la Scuola Media in Parrocchia, quando allora la Scuola Media non c’era nei Comuni: è stato un precursore. E non bisogna dimenticare la sua azione pastorale a largo raggio, a cominciare dalla cura della istruzione religiosa. Ha avuto anche delle amarezze. Personalmente io lo devo solo ringraziare.

Don Francesco PercudaniNato a Fugazzolo di Berceto il 7 agosto 1910
Ordinazione presbiterale 29 giugno 1933
Cappellano a S. Secondo: 1933-34
Parroco a Casaselvatica 1934
Parroco a Corniglio 1934-1945
Parroco a Langhirano 1945-1978
Prelato d’onore di Sua Santità 21 giugno 1978
Canonico penitenziere 1978- 1980
Parroco di S. Apollinare in S.Vitale 1980 - 1992
Canonico onorario della Cattedrale dal 1980
Deceduto il 17 aprile 2004, sepolto a Casaselvatica

Dice il Signore agli Apostoli: "Uno semina e l'altro miete. Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica" (Gv 4, 37-38)
Proprio così. Devo dire con grande sincerità e riconoscenza che a Langhirano Mons. Percudani ha seminato e faticato e io nel 1978 sono subentrato nella sua fatica a mietere ciò per cui non avevo faticato.

Mons. Percudani ha faticato e seminato per 33 anni nel campo del Regno di Dio a Langhirano. È vero, dal 1978 sono passati 26 anni, ma l'oblio sarebbe una colpa grave. E a Langhirano sono certo che questo tipo di colpa non ha cittadinanza. Come si fa a dimenticare, se si pensa a tutto quello che ha fatto? Io ovviamente non c'ero ancora, ma arrivando ho avuto la gioia di constatare tutto quello che era avvenuto fin dal 1945.
Provo dunque a ricordare per me, per i Langhiranesi e per quelli che lo hanno conosciuto.

Mons. Percudani ha fatto nascere e crescere una specie di cittadella parrocchiale: l'acquisizione del cortile nella sua ampiezza attuale, la Canonica, la Casa della Gioventù dove ora c'è il Bar e le aule per il catechismo, la ricostruzione del Cinema Aurora, l'edificio per l'Oratorio al piano terreno e per la Scuola Media nei piani superiori.
Ma il suo grande capolavoro è stato l'ampliamento della Chiesa parrocchiale con una operazione audace affidata all'impresa edile del mitico Licinio Manara. Nei giorni del passaggio delle consegne lo stesso don Francesco mi aveva voluto spiegare con evidente e legittima soddisfazione come aveva trasformato, ampliato e allungato la Chiesa, senza assolutamente che lo stile architettonico ne risentisse.
E che dire della felice intuizione di chiamare le Maestre Luigine a Langhirano per istituire e gestire la Scuola Media? È stato un vero precursore per il territorio langhiranese, quando ancora le istituzioni pubbliche non avevano provveduto e c'era allora un clima politico di contrapposizione fra le parti, che rendeva tutto più difficile.
Non bisogna infine sottacere che le costruzioni, pur con l'aiuto di un fedelissimo muratore, il fratello Giacomo, era sempre una avventura portarle a termine per via delle somme da pagare. Un modo per riuscire nell'intento era (lo ricordano i meno giovani?) il ricorso ai Cantieri-scuola, finanziati dal Ministero del Lavoro.

Mons. Percudani aveva tanta fede (un prete che non ha fede che prete è?), era dotato di una solida preparazione culturale e teologica e da tutti ho sempre sentito elogi sulla sua predicazione.
Non trascurava, da buon parroco, le varie iniziative pastorali e metteva una cura particolare nella formazione dei ragazzi e dei giovani, tra i quali stava volentieri: fino agli ultimi anni organizzava ogni estate i soggiorni marini, da lui sempre guidati e animati.
Ho capito, appena sono arrivato a Langhirano, che seguiva i malati e ne ho avuto la prova perchè mi aveva lasciato un elenco preciso di cui mi sono servito per un primo giro, ascoltando le puntuali testimonianze di affetto verso di lui da parte dei malati.
Come prete intelligente ed aggiornato, aveva cercato subito di mettersi al passo del Concilio Vaticano II. Tra l'altro aveva costituito ben presto l'organismo che è la più efficace espressione della partecipazione comunitaria alla vita della Chiesa: il Consiglio pastorale, che io ho trovato ben funzionante al mio arrivo a Langhirano

Amava la musica: ha saputo usare il suo amore alla musica e la sua esperienza di musicista a vantaggio del culto divino e anche per la promozione umana della comunità, facendo nascere e dirigendo una corale che per diversi anni si è fatta onore anche fuori Langhirano.
Purtroppo ha avuto una grossa delusione con l'organo a canne, al quale, senza successo, aveva deciso di cambiare posto e sistema di funzionamento: e pensare che ci teneva tanto, da buon musicista quale era. Chissà che, o prima o dopo, si riesca a realizzare il suo sogno!
Colgo l'occasione per raccontare un particolare interessante che riguarda la sua partenza da Langhirano e il mio arrivo a Langhirano.

Già all'inizio dell'estate 1978 io ero stato designato a sostituire don Percudani, ma per diverso tempo la cosa è rimasta segreta e fra noi due non c'era ancora stato nessun contatto.
Il Vescovo Mons. Pasini voleva premiare il ministero pastorale di don Percudani a Langhirano, facendo arrivare dalla Santa Sede l'onorificenza di Prelato d'onore di Sua Santità, con il titolo di Monsignore. Il Vescovo voleva che ne fosse investito prima della sua partenza da Langhirano, perchè potesse ricevere i meritati onori dai Langhiranesi. Il cambio fra noi doveva avvenire verso la fine dell'estate, ma il 1978 è stato l'anno dei tre Papi e nella vacanza della Sede Apostolica, ovviamente, il decreto non poteva essere firmato e durante il pontificato, troppo breve, di Giovanni Paolo I, non era stato firmato. Una volta eletto Giovanni Paolo II nel mese di ottobre, finalmente il decreto è stato firmato. Così è avvenuto il cambio e io sono arrivato a Langhirano solo il 2 dicembre.

Un'altra cosa da sottolineare è questa: Mons. Percudani è stato il primo parroco di Langhirano, perchè è arrivato nel 1945 subito dopo la erezione di Langhirano come parrocchia autonoma staccata da Mattaleto.

Fra me e mons. Percudani non si è mai interrotto un rapporto di amicizia e cordialità. L'ho invitato qualche volta a Langhirano e qualche volta è venuto, come nel suo 50° di Messa. Ma a un certo punto mi ha fatto capire chiaramente che non si sentiva più di venire: era ormai troppo avanti negli anni e mi confessava che per la sua età venire a Langhirano era una emozione troppo forte.
Insomma: 33 anni di ministero pastorale e 33 anni di un ampio ventaglio di bene e di grazia di Dio per Langhirano. Così crescono le comunità cristiane! Si è trattato, dunque, di un grande benefattore per Langhirano, e non solo sul piano religioso.

E allora, senza farla tanto lunga, basta una sola parola, purchè sincera e che esca dal profondo del cuore: "Grazie, don Francesco!"
E, almeno sottovoce, potremmo aggiungere: "Ti chiediamo scusa per non averti sempre capito e forse, qualche volta, anche per averti fatto soffrire".
E che il Signore lo ricompensi per tutto il bene che ha dispensato a Langhirano!

(tratto da “I miei preti....i nostri preti” di don Domenico Magri - Grafica Langhiranese editrice - 2008)


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