Diocesi di Parma

Profili di preti: don Giorgio Battilocchi

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

DON GIORGIO BATTILOCCHI
13 settembre 1914 – 1° luglio 1991

DonGiorgioBattilocchiDon Giorgio ha diffuso la gioia della fede con il suo esempio: un prete dal volto umano! È stato uno dei tanti preti coraggiosi durante la resistenza e un assiduo animatore dei pellegrinaggi a Lourdes.

- nato a Sala Baganza il 13 settembre 1914
- ordinato sacerdote il 19 giugno 1938
- Vicario cooperatore a Castelnuovo Golese nel 1939
- Parroco a Rigoso dal 1939 al 1941
- Parroco a Quinzano dal 1941 al 1952
- Parroco ad Albazzano dal 1952 al 1977
- Economo spirituale ad Antesica ed Orzale dal 1970 al 1977
- Parroco a S. Michele Gatti dal 1977
- Cavaliere della Repubblica nel 1979
- deceduto il 1° luglio 1991

Don Giorgio sapeva trasmettere una simpatia irresistibile, perché era un prete dal volto umano: appunto per questo era un prete vero! Era un tipo cordiale, aperto, pronto al dialogo, alla ricerca continua di amicizie da conservare e coltivare gelosamente. Aveva una predilezione per l'amicizia con i confratelli: quante volte nelle sere d'estate si partiva, lui, il compianto don Grassi e il sottoscritto, per andare a visitare i confratelli della vallata!
In particolare il territorio langhiranese è sempre stato per lui l'ambiente ideale per sentirsi a proprio agio, con tanti amici e simpatizzanti che si era conquistato.
Don Giorgio è stato un prete che ha dimostrato con i fatti la sua fede e la sua generosità nella obbedienza al Vescovo, ogni volta che gli è stato chiesto il sacrificio di cambiare parrocchia.

Ha fatto la sua gavetta a Rigoso, il paese più lontano e più alto della Diocesi e nel 1941 è arrivato a Quinzano per condividere le ansie e i rischi della guerra. Assieme a don Corchia ha contribuito, con suo grave pericolo personale, a salvare Langhirano dalla rappresaglia tedesca nel novembre 1944.
Comunque, anche senza maneggiare armi, don Giorgio va considerato a tutti gli effetti un prete partigiano per l'appoggio concreto che ha sempre dato alla Resistenza. Per questo si è meritato la medaglia d'argento al valore della Resistenza: ne era giustamente orgoglioso. Anche dopo la guerra, naturalmente da prete, ha seguito i partigiani tornati alla vita civile.
Il suo legame con la Resistenza è dimostrato anche dal suo impegno per fare arrivare la salma del mitico prete partigiano don Guido Anelli, emigrato dopo la guerra in Venezuela e chiamato "prete volante" per i suoi lanci con il paracadute. Le esequie sono state celebrate nella Chiesa di Langhirano dal Vescovo mons. Cocchi: la bara è stata sepolta nel cimitero di Orzale.

Ma c'è una cosa ancora più importante e commovente nella sua vita di prete, oltre alla sua testimonianza esemplare di parroco a Rigoso, a Quinzano, ad Albazzano, Orzale, Antesica e S. Michele Gatti dove è morto.
Si tratta di una esperienza durata anni, fino a quando le forze lo hanno sorretto: i pellegrinaggi a Lourdes. Quanti ne avrà fatti? Sarebbe interessante conoscere il numero: certamente anche più di una volta all'anno. Questa esperienza rivela la sua fede e il suo amore ai sofferenti. Il Vescovo di Lourdes gli aveva conferito il titolo di Cappellano onorario della Basilica di Lourdes. Quando veniva a qualche festa a Langhirano ero io ad insistere perché comparisse in Chiesa con la bella divisa di Cappellano onorario.

I suoi giovani amici langhiranesi di un tempo, ormai praticamente tutti scomparsi (basta citare il giornalista indimenticabile M.° Giovanni Cerdelli) hanno ricordato a lungo una impresa straordinaria nel luglio del 1948, trascinati da don Giorgio, giovane anche lui: la traversata a piedi, durata tre giorni, con partenza da Rigoso, lungo l'Appennino e le Alpi Apuane, fino a Marina di Carrara. Una roba da non credere, soprattutto oggi!

Don Giorgio se ne è andato da questa terra senza disturbare nessuno, voglio immaginare con il sorriso che gli era abituale sul suo volto. Il mattino del 2 luglio 1991 è stato trovato ben composto sulla poltrona accanto al letto: era morto la sera prima, mentre si accingeva a coricarsi.
Il suo funerale, all'aperto, di fianco alla Chiesa di S. Michele Gatti, è stato un attestato di commozione, stima e riconoscenza per questo prete che per tutta la vita ha dispensato serenità, fede, amicizia e sorrisi a tutti. E ha saputo rischiare per gli altri, quando è stato il momento.

(tratto da “I miei preti..... I nostri preti”, di don Domenico Magri - Grafica Langhiranese - 2008)

 
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