Profili di preti: don Roberto Cugini

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

DON ROBERTO CUGINI
18 maggio 1924 – 18 luglio 2007

DonRobertoCuginiDon Roberto è stato una fortuna e un dono di Dio per tutti quelli che lo hanno incontrato. Ha vissuto in pieno la parola del Signore che ha detto: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”. E lui ha gioito tanto e ha fatto gioire tanti. È stato parroco di Ronco Campo Cannneto, ma la sua apertura di cuore, la sua intelligenza e la sua generosità lo hanno reso popolare in tutta la Diocesi.

- nato a Baganzola il 18 maggio 1924
- deceduto il 18 luglio 2007 nella Casa di Cura Piccole Figlie
- ordinato sacerdote il 29 giugno 1948 in Cattedrale dal Vescovo mons. Colli
- abilitazione in Lettere e Licenza in Teologia dogmatica all'università Lateranense
- Cappellano a Berceto dal 1948 al 1954
- Parroco a Ronco Campo Canneto dal 1954 fino alla morte.
- Amministratore parr.le a Viarolo dal 1987 al 1989
- Incaricato Diocesano Settore Scuola dal 1990 al 2001
- Insgnante Religione Scuola Media a Ronco CC dal 1962 al 1980
- Insegnante Religione Scuola Media a Trecasali e Roccabianca dal 1980 al 1990
- Assitenete Eccl. di Rinascita Cristiana dal 1993
- Amministratore parr. di S. Quirico dal 1993
- Amministratore parr.lre di Roccabianca e Fossa dal 1999 al 2000
- Vicario pastorale della Zona S. Secondo-Roccabianca-Sissa-Trecasali dal 2000 al 2003 e riconfermato per un secondo mandato.

Ho scoperto don Cugini già dal seminario: era più avanti a me con l'età e la classe, ma lo ammiravo per il suo temperamento vivace, positivo, sempre portatore di gioia e di entusiamo: era un trascinatore! La sua presenza riempiva la vita del seminario. È iniziato lì il nostro feeling, con una amicizia che non ha mai avuto pause.

Dopo l'ordinazione sacerdotale è stato mandato a Berceto, dove ha gestito il passaggio da quella figura popolare di parroco che è stato don Achille Monti, al nuovo parroco, il "predestinato" don Franco Grisenti, con il quale ha collaborato proficuamente con reciproco aiuto fino al 1954.

Da Berceto è sceso diventando parroco di Ronco Campo Canneto e lì è iniziata una stagione straordinaria di bene che lui ha dispensato a larghe mani, non solo in parrocchia, dove è sempre stato tanto amato, ma anche nel territorio circostante, soprattutto con la scuola media che lui ha istituito in proprio con una scelta audace e preveniente, e poi come insegnante nella scuola media di Trecasali.

Nei confronti della Diocesi ha espresso il meglio di sè con due incarichi prestigiosi: come Vicario pastorale della zona San Secondo-Roccabianca-Sissa-Trecasali e come incaricato per l'insegnamento della religione nella scuola, compito delicatissimo che richiede intelligenza e tatto: non gli mancavano certo!
Desidero, in particolare, mettere in rilievo il suo ruolo di Vicario pastorale, perchè in questo compito siamo stati colleghi e ho avuto modo di ammirarlo e perchè, avendomi chiamato per anni a predicare il ritiro spirituale ai preti della zona, ho toccato con mano la sua capacità straordinaria di animare e stimolare tutte le iniziative pastorali e ho ammirato il suo amore ai preti. Ogni ritiro si risolveva alla fine in una festa, quando i preti si sedevano attorno a quella tavola monumentale per il pranzo che lui offriva generosamente ogni volta, rifiutando categoricamente ogni tentativo di rimborso: il suo disinteresse è sempre stato proverbiale!

La sua malattia, lunga e dolorosa, è stata una cattedra eccezionale di fede e di coraggio per i suoi parrocchiani e i suoi amici: è lì che don Roberto ha saputo dimostrare che quanto aveva sempre predicato e insegnato nella sua vita era dottrina autentica, era il messaggio genuino del Vangelo.
E anche il funerale è stato la documentazione commossa che la sua gente e i preti gli hanno creduto fino in fondo e gli sono riconoscenti.
Una speranza: che la sua memoria non vada dispersa e non cada nell'oblio!

Al termine delle esequie di don Roberto non è mancata la poesia del suo grande amico don Brenno Tagliavini (1925-2016), che l’ha letta con voce commossa:

Una stella cometa s’è spenta;
la gigantesca parabola ha chiuso in bellezza
tuffandosi nel profondo silenzio di Dio.
Creata per essere punto di luce che vince le nebbie del dubbio,
conforta e orienta gli incerti fratelli.
La sua chioma, la sua infula di petali splendenti,
ha reso lucenti fanciulli sognanti, vecchi canuti, sereni.
Di scienza e di Fede generazioni ha nutrito;
con sua povertà, lungimirante pazienza e illuminata certezza del bene che ognuno porta con sè,
ha arricchito di Fede la vita di chi gli è stato discepolo e fiducioso amico.
Davanti al Signore ha portato i profondi segreti dei cuori,
e i miei fardelli sopportabili e resi leggeri dal Suo paterno e fraterno perdono.

(tratto da “I miei preti..... I nostri preti”, di don Domenico Magri - Grafica Langhiranese - 2008)

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