Profili di preti: don Mario Siri

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri.

DON MARIO SIRI
18 giugno 1922 – 14 gennaio 1997

DonMarioSiri

Era un “pretino” che ti passava accanto senza farsi notare. Ma se ti accorgevi di lui, ti rendevi conto del suo valore: ricco di fede e di saggezza pastorale che lui ha saputo esprimere nelle scomode frazioni di montagna e alla fine nel capoluogo Solignano dove ha anche fondato la nuova Chiesa. Era di famiglia contadina che coltivava un podere della mia famiglia. Questo precedente, un giorno che ci siamo trovati per caso in Curia con il vescovo Cocchi, ha provocato un simpatico “siparietto”, molto importante e perfino commovente per me: chiedo scusa perchè mi permetto di raccontarlo qui sotto in questo profilo di don Mario.

- nato a Marzolara di Calestano il 18 giugno 1922
- ordinato sacerdote il 20 giugno 1946
- cappellano a Fornovo dal 1946 al 1948
- parroco a Fosio dal 1948 al 1956
- parroco a Oriano dal 1956 al 1968
- parroco a Solignano dal 1968
- amministratore a Pietramogolana dal 1968
- amministratore a Prelerna e Oriano dal 1996
- deceduto il 14 gennaio 1997

Era un prete non certo alto di statura, ma don Mario aveva una grandezza, che ovviamente non dipende dalla statura fisica.
Non si era mai fatto notare nella nomenclatura diocesana, ma ha portato avanti con estrema dignità e fedeltà la sua missione sacerdotale: un prete che ci credeva veramente. Così è vissuto davanti a Dio e così è vissuto davanti ai suoi parrocchiani, che lo hanno sempre amato e stimato: e questo basta e avanza.
Don Mario è stato prima cappellano a Fornovo, poi parroco a Fosio, a Oriano e infine a Solignano: è morto nel 1997.

Era nato nel 1922 all'interno di una famiglia patriarcale, anzi di due gruppi familiari (Siri e Gennari) parenti fra loro, che coltivavano a mezzadria due poderi contigui, in località Fabiola appena sotto Vallerano, frazione di Calestano. I poderi erano proprietà di mio nonno paterno, di cui io mi onoro di portare il nome.
Quando don Mario era già in Seminario, io che ero più giovane, avevo sentito parlare di lui in casa dai miei genitori e questo aveva suscitato in me, ancora bambino, un certo interesse con qualche interrogativo. E mi aveva fatto impressione il particolare della mamma del piccolo seminarista Mario, che andava in giro da parenti e amici per chiedere un qualche aiuto, allo scopo di poter mantenere il figlio in Seminario. Una cosa oggi inimmaginabile!

Una volta diventato prete anch'io, siamo sempre stati in ottimi rapporti di amicizia e da parte mia c'era tanto affetto e ammirazione nei suoi confronti. Qualche tempo prima della sua morte, mentre in Curia stavamo parlando, è passato accanto a noi il Vescovo mons. Cocchi. Non ho perso l'occasione di stupire il Vescovo con questa frase ad effetto: "Lo sa che don Mario è stato il mio mezzadro?" Reazione incredula e come al solito spiritosa da parte del Vescovo. Allora interviene don Mario: "Sì, è vero, la mia famiglia lavorava a mezzadria nel podere della famiglia di don Domenico". E ha aggiunto: "Quando sono andato in Seminario il suo nonno Domenico ha dato una somma alla mia mamma per le spese del Seminario dicendo: "Così spero che il Signore faccia sorgere un prete anche alla mia famiglia." Se non ci fosse stata questa occasione fortuita, io non avrei mai saputo una cosa così bella per me.

Devo ringraziare il mio nonno, di cui tutti noi discendenti conserviamo un ricordo eccezionale, e devo ringraziare don Mario per questa rivelazione così significativa. Oltretutto ritengo che don Mario abbia fatto un po' da apripista per me nella vocazione e nella vita sacerdotale.

( tratto da ”I miei Preti...I nostri Preti” di don Domenico Magri  Tipo-Lito Grafica Langhiranese - 2008)


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