Diocesi di Parma

Profili di preti: Giorgio Azzoni

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di sacerdoti defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Stefano Rosati. Con questo profilo si arricchisce anche della memoria di un diacono.

Martedì della XII settimana T.O.
Salmo 14 (15)
R. Signore, chi sarà ospite nella tua tenda?
Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. R.
Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. R.
Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l'innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. R.



GIORGIO AZZONI
(23 agosto 1938 - 27 giugno 2023)
collaboratore pastorale nella parrocchia delle S.S. Stimmate di N.S.G.C.
 

Giorgio AzzoniNato ad Asmara (Eritrea) il 23.08.1938 da Lorenzo e Bucci Ada, battezzato il 28.09.1938 e cresimato il 16.06.1946.
A Parma parrocchiano del Corpus Domini e poi delle SS. Stimmate. Coniugato con Carla Pellacini il 24.06.1967, dal matrimonio nascono tre figli: Andrea, Giovanna e Samanta. Ordinato diacono il 21.06.1981.

Nei 42 anni di ministero, avendo in passato servito tra le altre le comunità di Castrignano, Langhirano, San Marco in città e Viarolo, fino ad oggi: collaboratore pastorale nella parrocchia delle SS. Stimmate in città; animatore del gruppo dei candidati diaconi, responsabile diocesano del Servizio al Catecumenato.
Festeggiato nel suo letto il 56° anniversario di matrimonio «con un pezzo di torta e un sorso di vino», avendo potuto pregare ogni giorno, fino all’ultimo, i Vespri, con moglie, figli e nipoti, entra nella Vita alle ore 6:30 del 27.06.2023

Don Domenico Magri ha voluto intitolare questa rubrica “Profili di preti”, ma lui per primo si sentirebbe obbligato, anche senza con ciò iniziare una rubrica “Profili di diaconi”, a far memoria della figura del diacono Giorgio, diacono tout court, senza aggettivi, nemmeno quello di “permanente”. Il secondo dei diaconi nella storia della nostra Diocesi, dopo ed insieme a Remo Mazzoni, ordinato il 13.04.1980. I due diaconi dell’episcopato di mons. Amilcare Pasini.

Diacono evangelizzatore è stato Giorgio, sulla scorta dei diaconi degli Atti degli Apostoli. Ad aprire questa sua memoria ho voluto riportare per intero il Salmo responsoriale della Parola del giorno di oggi, che è il suo giorno. Ci parli di lui questa Parola! Ci ricordi il suo amore alla Parola, che egli ha custodito e nutrito anche attraverso l’assidua frequentazione della Comunità di Monteveglio, per molti anni l'unica sede in Italia della Piccola Famiglia dell’Annunziata.
Il suo amore alla Parola, che egli ha spezzata nell’esercizio del suo multiforme ministero ed anche ospitando per tanti anni nella sua stessa casa un gruppo biblico. Che egli ha annunciata a tutti, a cominciare dai catecumeni dei nostri tempi. Sempre sapendo che «la Scrittura non è solo la pagina che contiene l’annuncio della salvezza, è la salvezza in atto, è il Salvatore che si fa presente al mio spirito ed alla realtà di ogni tempo» (G. Dossetti, La Parola di Dio seme di vita e di fede incorruttibile, p. 78).

Diacono con tutta la sua famiglia è stato Giorgio, nel segno e col sigillo dell’obbedienza. Nell’archivio della cancelleria sono conservate le due lettere manoscritte che egli ha scritto all’allora Vescovo Amilcare Pasini, prima e dopo la sua ordinazione diaconale. Sono firmate da lui, ma ambedue sottoscritte anche dalla sua sposa Carla e dai due figli, allora molto piccoli.
L’ordinazione vissuta come «atto di obbedienza», sottolineata anche dall’icona dell’Annunciazione che fa da intestazione alla carta da lettera, illustrata da un Detto dei Padri del deserto: «Se qualcuno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui». E accompagnata per il proprio ministero da una duplice richiesta: «la santa umiltà e l’amore per i fratelli, specialmente i piccoli, i deboli, gli ammalati, i lontani».

Ecco le due lettere per intero, in ricordo di lui e per la nostra edificazione:

Parma, 30.05.1981
Se qualcuno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui (Apoftegma)

Caro Padre,
con semplicità di cuore le esprimo la mia disponibilità a ricevere il dono della grazia diaconale. Non è una domanda, ma un consentire al volere di Dio espresso nella chiamata del Vescovo. In questo atto di obbedienza sono legati a me con il loro consenso Carla, Andrea e Giovanna.
Il Signore mi aiuterà a proseguire nella diaconia della pastorale liturgica e familiare con la specificità dell’ordinazione diaconale.
Mi sento profondamente legato con spirito filiale a Lei ed a tutta la Chiesa di Parma, di cui sento il sostegno nella preghiera al Signore.
Ci voglia benedire ed accolga il nostro abbraccio nel Signore Gesù
Giorgio Azzoni
Carla Andrea Giovanna

 

Parma, 26.06.1981
Cuore SS.mo di Gesù

Caro Padre,
la ringrazio per quanto ha voluto dirmi nella Sua lettera e nell’Omelia di Domenica. Sono parole che per me diventano un programma di vita e per la mia famiglia un impegno ad approfondire sempre di più il rapporto con il Signore.
E’ stato anche molto bello sentirmi chiamare per nome e dare del tu durante l’Omelia; era come se Gesù, per mezzo di Lei, mi chiamasse in mezzo all’assemblea; e l’atto di obbedienza è diventato per me il vero rapporto del figlio verso il padre.
Le chiede, Padre, di benedire ancora me e la mia famiglia e di pregare il Signore perché mi doni la santa umiltà e l’amore per i fratelli, specialmente i piccoli, i deboli, gli ammalati, i lontani.
La ricordiamo sempre nella nostra preghiera comune e da figli l’abbracciamo nel Signore
Giorgio, Carla,
Giovanna, Andrea

Grazie, Giorgio, della tua testimonianza di servizio alla tua famiglia, alla nostra Chiesa e al mondo. Ha scritto don Giuseppe Dossetti: «In futuro non avremo più il conforto dei piccoli nidi sociali, delle ultime nicchie che facevano un certo tepore. Di fronte alle difficoltà dovremo esclusivamente contare sulla Parola del Signore, sull’Evangelo riflettuto, meditato, assimilato. Siamo destinati a vivere in un mondo che richiede la fede pura e nuda. E che i discepoli dell’Evangelo siano pieni di misericordia verso tutti, gratuitamente e senza pretesa alcuna, generosamente e senza stancarsi, in spirito di servizio» (Il vangelo nella storia, p. 31). Come hai fatto tu!

don Stefano Maria

Parma, li 27.06.2023

(Il pdf di questo profilo è scaricabile da qui)


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