Diocesi di Parma

Profili di preti: don James Schianchi

Profili di preti è una sezione dedicata alla memoria grata di presbiteri defunti, sezione costruita sui testi scritti da don Domenico Magri in alcuni libri e fino al settembre 2018, poi, come in questa pagina, da don Stefano Rosati.

Martedì della XXIV settimana del T.O.
«Coloro che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore
 e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù»
(1 Tm 3,13)

Oggi alle ore 12:19, improvvisamente, «avendo egli esercitato bene il suo ministero», il Signore ha chiamato a ricevere il «grado d’onore», quello celeste


DON JAMES SCHIANCHI
(5 novembre 1939 - 19 settembre 2023)
Vicerettore della Basilica della Steccata in Parma e già direttore spirituale del Seminario diocesano
 

Don James Schianchi

Nato a Basilicagoiano il 05.11.1939 da Landino e Fantini Oriele, una famiglia di agricoltori, dove respira la fede come tutt’uno con i valori sociali, è il primogenito, seguito da due sorelle gemelle, Mirella e Valeria. È adolescente quando ottiene dal papà il permesso di entrare nel Seminario di Parma, dove percorre tutto l’iter degli studi, fino ad essere ordinato presbitero nella Basilica Cattedrale il 22 settembre 1963. Siamo, dunque, a pochi giorni dal suo LX Anniversario di ordinazione, che pure avevamo festeggiato a Fontanellato lo scorso maggio nel tradizionale Pellegrinaggio mariano del presbiterio, insieme ai due compagni D. Ilari e D. Torri, preti novelli nel pieno dell’assise conciliare.

Inizia la «prima stagione» del suo ministero, quella della pastorale parrocchiale, con il servizio di vicario cooperatore ad Ognissanti (1963-69) e poi parroco a Bosco (1969-72), non da solo, ma insieme ai suoi due compagni di Ordinazione. Anche se il Codice di allora non prevedeva la co-parrocchialità, i tre amici condividono la cura pastorale di tutte le parrocchie dell’alto Cornigliese, oltre a fare vita comune nella canonica di Bosco. Successivamente sarà collaboratore parrocchiale di S. Bernardo in città (1986-1991).

Don James SchianchiLa «seconda stagione» lo porta a “servire” in Seminario e in vari campi della vita diocesana. Nel 1974 si laurea in Lettere e filosofia all’Università Cattolica di Milano e nel 1980 consegue la Licenza in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Era già Direttore spirituale del Seminario Minore (1972-86), impegnato nella formazione umana e cristiana della fascia degli adolescenti delle Superiori, senza dimenticare che nel contempo si spenderà, non senza qualche difficoltà, nel “governo” della Diocesi come Pro-Vicario pastorale (1979-80) e poi Vicario episcopale per il Clero (1980-86). Prima Guardacoro (1979-84), poi Canonico e successivamente (1987-97) Presidente del Capitolo della Basilica Cattedrale (1984-2011), per decenni metterà a frutto la propria preparazione culturale e teologica come Insegnante alla Scuola di Formazione teologica di Parma e all’Istituto di Scienze religiose S. Ilario di Poitiers di Parma-Piacenza-Fidenza, di cui sarà Presidente (1986-2001), ma anche alla Università Cattolica delle sedi di Milano e Piacenza, nonché al Collegio teologico Alberoni di Piacenza.

In questi anni sarà Assistente diocesano di Rinascita Cristiana (1969-1975 una prima volta, 1986-1995 una seconda volta), poi Assistente nazionale (1995-2004), quindi Assistente del MIASMI (=Movimento Internazionale di Apostolato per gli Ambiento Sociali Indipendenti) (2004-2013), ministero che lo porterà in giro per il mondo in quegli “amati” viaggi, che erano per lui soprattutto momenti di incontro e di scambio, oltre che di cultura, e in questi casi di rappresentanza.
Don James Schianchi
Nella «terza ed ultima stagione» di ministero, mentre continuerà a dirigere vari Uffici della Curia Diocesana, precisamente Ecumenismo, Vita consacrata, Progetto culturale, sarà soprattutto ed innanzitutto vicerettore della Basilica Minore della Madonna della Steccata (2011-oggi), dedicandosi al ministero della confessione nel Santuario cittadino, la Chiesa magistrale dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, nel cui arco alla Villetta D. Iames ha chiesto di essere tumulato.

In questi anni lo stesso ministero di accompagnamento, sempre preparato e misurato, lo eserciterà in primis nei confronti dei giovani e degli adulti in cammino verso il presbiterato come Direttore spirituale del Seminario diocesano (2013-22).
Senza smettere di seguire la formazione cristiana e sociale di associazioni laicali di ambiente come Rinascita cristiana (di cui sarà Assistente diocesano per la terza volta: 2013-oggi) e l’UCID (=Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) (di cui sarà Consulente ecclesiastico: 2014-oggi).

Apprezzato dal mondo laicale, da quello delle istituzioni e della cultura della Città (e non solo) come persona «intelligente, colta e piacevole», mi piace ricordarlo come «prete e formatore», citando le sue dispense della Scuola di formazione teologica, intitolate «Il Mistero pasquale. Evento fondante della morale cristiana. Per un contributo allo studio della teologia Morale fondamentale». Non sono tantissime pagine, per la precisione 79 (tutti di D. Iames abbiamo conosciuto la facilità di parole, quanto la sobrietà di scritti), ma ognuna è “impregnata” del «Mistero di Cristo, che compenetra tutta la storia del genere umano, agisce continuamente nella Chiesa ed opera principalmente attraverso il ministero sacerdotale» (OT 14; AG 16). Così, è nel duplice riferimento a Cristo ed alla vita del mondo che deve esplicitarsi la tensione etica del cristiano: «ad illustrazione della altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e del loro obbligo di portare frutto nella carità per la vita del mondo» (OT 16). Fino a quell’esito, che non può non condividere chi, come il sottoscritto, per decenni ha tenuto laboratori sull’icona come sacramentale. Conclude appunto D. Iames: «il cristiano che voglia realizzarsi come soggetto etico deve modellare la sua esistenza sulla teologia dell’icona. Le cose del mondo sono presenti nell’arte dell’iconografo ed egli non ha nulla da invidiare alla tecnica della pittura realista. Ma tutto è visto in Dio, con l’occhio di chi vede il riflesso della sua gloria sulle cose: uomini alberi, città sono fissati nel loro stato creaturale, come trasfigurati dalla luce divina» (p. 78). Con-fratello ed Amico, che tu ora ne sia avvolto per sempre!

don Stefano Maria

Parma, 19 settembre 2023

(Il pdf di questo profilo è scaricabile da qui)


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